Il personal branding è un ramo del marketing ed in particolare un insieme di tecniche per gestire la percezione pubblica di una persona. Mi interesso di sviluppo personale ed imprenditoria, e questo articolo discute alcuni principi chiave del personal branding che ho raccolto nel tempo e nella letteratura.
È sopravvivenza
Nei tempi moderni non è un mistero che le più grandi aziende al mondo scommettano sulla presenza web. Mentre la stabilità dei contratti di lavoro è continuamente messa a repentaglio dalla competizione globale, dall’outsourcing e dall’automazione, l’informazione la fa da cittadino di prima classe. Gli head hunters e i datori di lavoro in generale trovano spesso tutte le credenziali di cui hanno bisogno con semplici ricerche internet o raccomandazioni. La velocità di questo cambiamento può sembrare modesta, ma non conosce arresti.
Un brand chiamato “tu”
Un brand è un’identità composta da un insieme di valori. Applicando questo concetto alla persona si evince il principio cardine: la distinzione. E naturalmente cerchiamo un tipo di distinzione positiva.
Ciascuno di noi, anche involontariamente, nel proprio quotidiano esprime un brand. Il modo in cui ci presentiamo, ci comportiamo e comunichiamo: l’intera esperienza di noi stessi, vissuta dagli altri.
Possiamo decidere di usare questa percezione, o possiamo ignorarla. Non tutti si trovano a proprio agio a “promuoversi” ma è anche vero che nessuno vuole trovarsi come ultima ruota del carro: è a ciò che può portare un’eccessiva trascuratezza.
È guadagno passivo
Don’t try to do everything yourself. Find a horse to ride ~Jack Trout
La pubblicità è certamente l’anima del commercio. Ma può essere costosa, invasiva, sopraffacente. Molte persone stanno sviluppando gli anticorpi alle pubblicità.
Potresti aver sentito la frase “SEO is dead” e sebbene ciò non sia propriamente vero, con l’algoritmo Hummingbird Google tende a curarsi meno delle singole parole chiave e molto più della circostante “rete di fiducia”. L’obiettivo di Google è fornire agli utenti risposte efficaci.
Proiettando questo trend nel tempo, possiamo intuire che saranno sempre più i contenuti e la social proof (prova sociale) a farla da padroni. Certamente il vecchio approccio di bussare alle porte sperando che ci aprano ogni tanto funziona; tuttavia l’approccio del branding è diverso e tutto sommato più elegante. Il branding suggerisce che siano i clienti a venire da noi, per la rete di fiducia e il valore reale che avremo costruito nel tempo. L’obiettivo è che sia il brand a fare il lavoro promozionale per noi.
Il personal branding in particolare può essere usato per molteplici obiettivi:
- Attrarre clienti
- Avanzare di carriera
- Sponsorizzare un nuovo progetto
- Massimizzare i ricavi di un’attività esistente
- Gestire la reputazione online
- Accedere ai consigli di esperti
- Accrescere il proprio capitale sociale
E se già lavoro per un’azienda?
Molti si chiedono se sviluppare il proprio brand personale possa risultare concorrenziale per la propria azienda. In realtà non lo è, e per vari motivi:
- Le aziende sono fatte di persone: più alto il capitale sociale di un’azienda, maggiori le possibilità di accedere a opportunità importanti.
- Essere capaci di lavorare in qualità, e non saperlo comunicare, è un’opportunità sprecata per il lavoratore che non vede benefici e per l’azienda che non attinge a questo potenziale.
- Rafforza la coesione nel team di lavoro: ispira le persone a migliorarsi, offre supporto e canali non convenzionali, incrementa la visibilità del lavoro svolto da tutti.
In conclusione
Il personal branding richiede impegno, implica esposizione, richiede perseveranza. È anche uno strumento e come tutti gli strumenti necessita di conoscenza per essere esercitato correttamente al fine di ottenere gli obiettivi desiderati.