L'auto di lusso, l'ingombrante attrezzatura da sci, la stanza degli ospiti, l'agghindatissimo bagno di cortesia, il secondo televisore... Sono solo alcuni dei modi con é possibile dimostrare il proprio successo, l'appartenenza ad un ceto sociale 'migliore'. Collezionare migliaia di oggetti che perdono irrimediabimente valore con il tempo, possedere spazi che richiedono giornate di manutenzione, un benessere spesso illusorio.
Il downsizing si applica dove le famiglie posseggano una casa al di sopra delle proprie necessitá. Non é raro oggigiorno che data l'occasione, le famiglie tendano a passare a case piú ampie: una liquidazione sostanziosa, un'ereditá improvvisa; nella maggioranza dei casi 'ampliarsi' è emozionalmente appagante, ma razionalmente poco conveniente e poco giustificabile.
Comprare da subito una casa molto grande in cui crescere tanti figli puó sembrare una scelta previdente, ma le possibilitá economiche della famiglia, il vicinato, le opportunitá del mercato possono cambiare scombussolando i piani.
La Convenienza del Downsizing
Per downsizing—il termine Inglese per ridimensionamento, si intende la transizione verso una casa di dimensioni piú modeste. Il problema é particolarmente sentito negli Stati Uniti e in Australia dove le dimensioni delle case in media possono superare i 200 metri quadri, in Italia si passa ai piú modesti 81 mq, anche se molti Italiani desiderano abitazioni piú grandi.
Innanzitutto, vendere una casa grande in favore di una modesta, puó generare un "gruzzoletto" da investire. Supponendo di vendere una casa del valore di 300.000 euro ed acquistarne una dal valore di 180.000 euro, considerando conservativamente 20.000 euro per costi di pratica, commissioni e di trasloco, ricaviamo ben 100.000 euro che al 3% di interesse fruttano una rendita mensile di 250 euro, una cifra che farebbe comodo a molte famiglie. Ed una casa di valore inferiore, é solitamente maggiormente rivendibile.
Una casa di dimensioni inferiori inoltre, richiede meno energia per il riscaldamento ed il raffreddamento degli ambienti, ha inferiori costi assicurativi, é soggetta ad inferiori tasse governative, inferiori tasse di smaltimento rifiuti; ma soprattutto le manutenzioni: il rinnovo dei serramenti, la caldaia piú grande, le verniciature, la manutenzione del giardino etc…
Vediamo anche un impatto su un ipotetico mutuo riprendendo le case dell'esempio precedente: un mutuo da 250.000 euro, considerato un anticipo di 50.000 euro per la durata di 20 anni, prevede una rata mensile di circa 925 euro; un mutuo da 130.000 euro (medesime condizioni di anticipo e durata) prevede una rata di 428 euro, il 46% dell'impegno. Oltre ad essere una somma che anche in questo caso "fa comodo" avere, scongiura i rischi di un mancato pagamento.
Una Casa Giusta
Ma qual'é la casa giusta? La casa giusta non serve ad impressionare gli amici, non deve essere superiore alle possibilitá economiche di una famiglia, né frutto di un aspettitiva sociale. Essa ha le dimensioni adeguate per garantire alla famiglia degli spazi comfortevoli, é dimensionata secondo le esigenze del medio periodo (&lgt; 10 anni) e deve essere sostenibile, sia in termini economici sia in termini di tempo.
Naturalmente occorre spazio per contenere "le cose", ma prima meglio liberarsi del superfluo; sottraendo altro tempo dalla manutenzione e dal rinnovo per meglio impiegarlo nel godersi la vita.